Cari amici,
per ogni suora elisabettina (ma anche per i simpatizzanti!),
novembre è un mese carico di memorie, celebrazioni, motivi di lode e
ringraziamento. Dopo aver festeggiato i 25 anni della beatificazione di madre
Elisabetta, eccoci ancora riunite per celebrare i 187 anni della nostra
Famiglia religiosa.
È un fare memoria che ci porta a
- contemplare e rendere grazie di quanto Dio ha operato in madre Elisabetta e nella famiglia religiosa da Lui voluta
- ricordare la risposta d’amore della Fondatrice e quella delle sorelle che ci hanno preceduto
- ridare senso al nostro essere oggi elisabettine, attingendo alla grazia delle origini
- pregare perché il dono del carisma cui partecipa ciascuna di noi affascini sempre più e sia segno dell’Amore provvidente e di Misericordia per tanti fratelli e sorelle.
Mi piace vedere quel lontano 10 novembre quasi come
l’evangelico seme di senape, piccolo, insignificante, ma che una volta
sviluppato dà riparo a molti uccelli. Anche il nostro Istituto, iniziato in
modi umili e dimessi, nel tempo si è fatto casa per i piccoli, per le persone
più povere e abbandonate, e per tante sorelle che qui hanno trovato il loro
modo di amare, lodare e servire il Signore.
Ecco come nel 1859, ormai al tramonto della sua vita e a 31
anni dalla Fondazione, madre Elisabetta racconta il nascere umile, custodito da
Dio, della Famiglia elisabettina.
Nel 1828
fui posta con una compagna, dopo mille vicende, in una splendida reggia della
santa povertà, priva persino del letto, aspettandolo da Dio, autore di tale
impresa.
Risplendette
lo stesso giorno la sua provvidenza e mi fu dato un pagliericcio e una coperta
di lana, perché ben cominciava il freddo.
Le stanche
mie membra, sbattuti da alcuni mesi dalla terzana, trovarono in questo duro
letto quel riposo che in un morbido letto non avevo trovato fino a quel punto.
Le notturne
stelle, che dalla bucata soffitta vedere si facevano, non potevano essere che
amabili se il sonno, straniero da molti agli occhi miei, tolta non mi avesse sì
cara contemplazione. (dalle “Memorie dell’Impianto”).
Ecco qui alcune foto della soffitta di Casa Madre dove Madre Elisabetta e le sue compagne hanno vissuto all'inizio della Fondazione!
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