E restituiamo al Signore Dio altissimo e sommo tutti i beni
e riconosciamo che tutti i beni sono suoi
e di tutti rendiamogli grazie,
perché procedono tutti da Lui
(san Francesco, Regola
non bollata – FF 49)
Cari Giovani,
nel nostro cammino verso la Giornata Mondiale
di Preghiera per le Vocazioni e
soprattutto… verso la comprensione della chiamata che il Signore rivolge a
ciascuno, è bello lasciare risuonare queste parole di san Francesco d’Assisi
che secondo me sono una sintesi della “spiritualità della riconoscenza e della
restituzione” che ha modellato il cuore, i gesti e le parole di questo santo.
Sono parole che hanno segnato in
modo indelebile il mio cammino vocazionale e giorno dopo giorno scandiscono il
mio vivere in fraternità e il mio servizio con bambini che vivono varie forme
di disagio scolastico.
Riconosco che quanto sono, ho, vivo è dono del Signore Dio, datore
di ogni bene. Sono beni la vita, le cose concrete, il dono della fede e della
vocazione, le persone che incontro quotidianamente e che con i loro bisogni
sono una vera e propria pro-vocazione, la presenza fedele del Signore nella mia
storia. Tutto è Grazia!
E allora rendo grazie cercando di accogliere con cuore grato quanto ogni
giorno posso sperimentare, anche quanto mi appare incerto e faticoso, perché
ricevuto dalle mani e dal cuore di Dio, Sommo Bene.
Gratitudine che si concretizza
nella restituzione, risposta al dono
ricevuto, tradotta in parole, gesti, atteggiamenti che si esprimono nella
preghiera di lode, nel servizio e nel lavoro che non rivendicano ricompense o
diritti, ma hanno il profumo e il colore della condivisione profonda della
condizione dei fratelli e delle sorelle, creano beni e servizi a vantaggio di
tutti e a gloria di Dio. Senza appropriarsi di nulla o trattenere qualcosa per
sé.
Questo il senso profondo della
restituzione per san Francesco.
Questo il senso pieno e bello
della mia storia e della mia vocazione: chiamata a donare, a rendere, ciò che a
mia volta ho ricevuto in dono.
Questo il cammino che desidero
continuare a percorrere…
suor Ilaria
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