«C'era anche una profetessa, Anna, figlia
di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con
il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva
ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e
giorno con digiuni e preghiere» (cf Lc
2,22-40).
Rembrandt, La profetessa Anna, 1631-Amsterdam
Della profetessa Anna l'evangelista Luca sottolinea
che non si allontanava mai dal tempio.
In questo mondo così complesso, dove sembra che
tutto abbia la durata di pochi istanti o poche ore, mi fa molto bene pensare e immaginare
questa donna, anziana, che sta alla presenza del Signore, da lungo tempo, adorandolo
e servendolo.
Noioso? Tempo perso? Una vita sprecata?
No. Forse a volte difficile, ma mai senza senso, perché
la relazione con il Signore Gesù è il fondamento su cui costruire ogni giorno una
vita piena, vera, nell’amore, nella speranza. Possibile a tutti.
Oggi, festa della Presentazione del Signore e da
qualche anno giornata dedicata alla Vita consacrata, mi soffermo ancora una volta a riflettere
sul fatto che la prima chiamata, la prima vocazione di chi desidera seguire il
Signore nella totalità della vita, attraverso i voti di obbedienza, povertà e
castità, è proprio quella di stare sempre
con Lui (Mc 3,14).
Solo in questo modo la relazione con Gesù si
consolida, il suo stile di vita diviene sempre più il mio e il suo sguardo, la
sua Parola motivano la vita per poter testimoniare il suo amore che illumina,
guarisce, salva.
Il Signore ci doni di essere fedeli a Lui, per
sempre, come Anna, fino a tarda età.
suor barbara
barbara.danesi@elisabettine.it