(Storia di
S. Elisabetta, di C. Montalembert)
cappella di Casa
Santa Sofia-Padova
Gli
storici affermano che questo fatto non sia mai accaduto, ma sia una leggenda
nata per descrivere romanticamente lo stile di vita di santa Elisabetta.
In ogni
caso questo racconto mi fa riflettere.
Le rose.
Il segno
della femminilità e della regalità. Quale donna non gradisce ricevere un mazzo,
anche una sola di questi fiori bellissimi e (una volta!)
profumatissimi? La rosa, regina del giardino, da sempre richiama il
dono dell’amato all'amata, il fiore per eccellenza che richiama
femminilità, bellezza e delicatezza. Elisabetta, nella sua breve vita, è stata
una giovane che ha vissuto in modo molto intenso il suo essere donna e il suo
essere regina, con le caratteristiche tipiche che contraddistinguono questi due
aspetti, in modo originale e talvolta anche provocatorio rispetto al modo
di pensare e alla cultura del tempo: dolcezza e fortezza, semplicità e
determinazione, umiltà e coraggio.
La
leggenda dice che queste rose prima di essere tali erano pane.
Il pane.
Un
elemento fondamentale che sfama e nutre.
La
giovane regina Elisabetta, sull'esempio di Gesù e di San Francesco
che aveva scelto come ispiratore di vita, portava il pane ai poveri per
condividerlo con loro.
Elisabetta
è stata una donna di carità, che ha donato tutto ciò che possedeva, la sua vita
stessa, a chi non aveva nulla, soprattutto ai piccoli e agli esclusi della
società.
Felice coincidenza oggi, celebrare la nostra patrona nella III Giornata mondiale dei poveri, voluta da papa Francesco per non dimenticare che i poveri ci mostrano il volto di Dio e noi abbiamo delle responsabilità.
Festeggiare
oggi Elisabetta e rinnovare devozionalmente i voti di obbedienza, povertà e
castità, permette a noi suore elisabettine di ringraziare il Signore per il
dono di essere donne e consacrate nella terziaria famiglia e chiedere ad
Elisabetta d’Ungheria di continuare ad intercedere per noi la capacità di
servire i poveri, gli ultimi, le sorelle e i fratelli che vivono
nelle periferie, testimoniando l’amore di Cristo con la dolcezza e la premura
femminile, alla regale.
Auguri a
tutte le sorelle francescane elisabettine e all'Ordine francescano secolare.
suor barbara
barbara.danesi@elisabettine.it
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